L'antica arte di conservare l'Aglianico
Aglianico del Vulture |
Solo una dea è onorata e contemplata da tutti i contadini della Basilicata. E' la luna. L'astro che, inconsapevolmente ed eternamente, regola i cicli della terra così come quelli della donna. Entrambe devono fruttificare e perpetrare la vita. Entrambe devono produrre una linfa di sangue, di vino.
La luna non è solo
fondamentale nelle fasi di cura della vigna ma anche
nell'imbottigliamento di quel che ne viene ottenuto. "Vuoi che
il tuo Aglianico non sappia di tappo"? Allora impara bene come
va imbottigliato e conservato". Quante volte mi è stato
ripetuto questo consiglio dagli esperti contadini e vinificatori del
Vulture. Rionero, Maschito, Barile, in ogni paese sempre il medesimo
andante: una volta imbottigliato, è impossibile intervenire sulla
qualità e sulla stabilità del vino, ecco perché imbottigliare e
conservare il vino è operazione delicatissima.
Prima regola: (la più
antica e la più magica) anche se non ci credi, guarda sempre la luna
per scegliere il periodo dell'imbottigliamento... tanto non ti costa
nulla! Bene, per l'Aglianico, che è un vino da invecchiamento,
l'imbottigliamento va fatto in luna calante durante l'ultimo quarto.
Per i vini frizzanti, il momento migliore è il primo quarto di luna
crescente. Con la luna piena puoi imbottigliare tutti i tipi di vino.
La fase dell'anno più indicata è la prima luna nuova di primavera,
ovvero a marzo. I vini da invecchiamento si possono imbottigliare
anche a settembre.
Seconda regola: mai
riutilazzare i tappi vecchi o di cattiva qualità e mai trattarli
prima dell'uso. Essi vengono venduti già lubrificati.
Terza regola: utilizzare
bottiglie dal vetro scuro, così da non permettere alla luce di
rovinarne il contenuto e riempirle fino a un centimetro e mezzo dal
tappo, tale "distanza di sicurezza" non permetterà che
all'aumento della temperatura, e quindi all'aumento del volume del
vino, salti via il tappo.
E ora passiamo alla
conservazione.
Per quanti non posseggono
una cantina, proprio come me, il locale più idoneo a ospitare il
prezioso nettare deve essere poco luminoso, meglio ancora se buio, ma
ben aerato per evitare la formazione di muffe. La sua temperatura
deve essere tra gli 11 e i 15 gradi, mentre l'umidità deve essere
compresa tra il 60% e il 70%. Tali condizioni devono essere costanti
per tutto l'anno. Il locale che sceglierai deve essere orientato a
sud se vivi in zone fredde e a nord in quelle calde.
Attenzione: se la bottiglia
è destinata a una lunga conservazione, la posizione deve essere
orizzontale, così il contatto del vino col sughero eviterà
possibili infiltrazioni d'aria; mentre se hai intenzione di stappare
la bottiglia in tempi brevi, puoi metterla in verticale. Le bottiglie
andrebbero collocate su scaffali in legno, in quanto questo materiale
aiuta ad attenuare le vibrazioni e a mantenere la temperatura
costante. Il legno è un isolante termico.
Per finire, ricordati come
disporre le tue bottiglie: in alto i rossi, più in basso i rosati e
per ultimi i bianchi.
Se ricorderai e applicherai
queste accortezze nell'imbottigliare e conservare il tuo Aglianico
del Vulture, lo stapperai e lo berrai proprio come Dioniso lo regalò
all'uomo, trasformandolo così nell'essere più sociale del creato.
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