I lampascioni: splendore che annuncia la primavera
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fiore del lampascione |
Come ogni cosa autentica, il lampascione o lo ami o lo odi. Non ci sono vie intermedie. La sua personalità è come il miracolo della vita: un tocco d'amaro che si scioglie in bocca.
È una liliacea diffusa nelle regioni mediterranee nota anche come lampagione, cipollaccio col fiocco, cipolla canina, cipollaccia turchina. L'origine del nome è incerta, ma quella più probabile vuole che il termine lampascione derivi dal greco lampas, -ados, ovvero “splendente”. Il primo raccoglitore di bulbi che ritrovò quasi a 40/50 cm sotto terra un cipollotto di forma tondeggiante e di colore rosso fu Oribasio, medico greco di Bisanzio (403-325- a.C). Fu lui a chiamarlo lampascione. Un bulbo che annuncia lo splendore del sole primaverile.
Le virtù dei lampascioni
Galeno ne raccomandava le virtù: “I bulbi sono di difficile cottura ma molto nutrienti e salutari per lo stomaco; inoltre sono purgativi e indeboliscono la vista, ma sono eccitanti nei rapporti sessuali”. Ed erano così note le loro doti afrodisiache che Ovidio ne consiglia l'uso nelle arti amatorie e Columella (I sec. d.C.) scrive: “…e vengano da Megara i fecondatori semi di bulbo che eccitano gli uomini e li armano per le fanciulle e quelli che la Numidia raccoglie coperti dalle zolle getule e la ruchetta che viene seminata vicina al fecondatore Priapo per svegliare all'amore i mariti addormentati.” Tutta questa notorietà non poteva che far crescere il prezzo dell'amaro lampascione. Diocleziano ne fissò il salato prezzo nella sezione “de oleribus et pomis” (301 d.C.). Questo non scoraggiò i Romani, che continuarono a offrirlo come cibo augurale nei pranzi nuziali per il suo potere afrodisiaco ed a corte nel tardo medioevo per le sue proprietà curative dello stomaco e del corpo.
I benefici del lampascione, infatti, sono noti da tempo. Ha proprietà lassative e diuretiche; fa abbassare la pressione sanguigna, diminuire i grassi nel sangue e previene la formazione dei trombi.
I lampascioni e il Mediterraneo
Esistono cinquanta varietà di lampascioni, di cui ben sette in Italia. Quello dell'area mediterranea veniva importato dalla Libia, racconta nel“De medicinali materia” Dioscoride Pedanio (medico greco del I secolo d. C.). Il Mediterraneo fa sbarcare il “Leopoldia comosa”, chiamato così per la chioma del suo fiore viola, in Puglia e Basilicata. E, come il Mediterraneo di oggi, il lampascione porta una parvenza di amaro che si scioglie in un sapore primordiale. Non è un caso che i contadini delle Murge amino mangiarli, appena raccolti, cotti sotto la brace. In questo modo conservano integro il loro sapore e, una volta puliti dalla parte esterna, si condiscono con solo sale e olio.
Se vuoi attenuare tutto l'amaro di questi cipollotti secolari, lasciali nell'acqua per 12-24 ore ricordandoti di cambiarla spesso. Se li vuoi conservare in frigo, fallo per un massimo di due giorni e, se vuoi prolungarne la vita, mettili sott'olio o sott'aceto.
Lampascioni in purgatorio |
Ma se vuoi pregustare il transito tra la terra e il paradiso non puoi far altro che lasciarti rapire dai lampascioni in purgatorio:
per 4 persone:
1 kg di lampascioni
10 pomodorini
50 g di pancetta a dadini
pecorino grattugiato
olio extravergine d'oliva
sale
Sbuccia i lampascioni, lavali e fai un'incisione a croce sul fondo di ognuno. Mettili in acqua fredda e lasciali per 12 ore affinché perdano l'amaro in eccesso, ricordandoti di cambiare l'acqua almeno una volta.
Dopo l'ammollo, fai bollire i cipollotti in acqua salata per almeno 20 minuti, finché non raggiungano metà cottura. Poi scola e fai asciugare.
Versa metà lampascioni in un coccio unto d'olio e cospargili della pancetta a dadini, un pizzico di sale, una manciata di pecorino grattugiato, i pomodorini spezzettati e senza semi.
Aggiungi i restanti lampascioni, aggiungi quel tanto d'acqua per ottenere la giusta umidità e cuoci a fuoco bassissimo per un'ora circa.
A te la sfida con l'amaro gusto antico.
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