I 20 cibi che ingannano l'invecchiamento

I 20 cibi che ingannano l'invecchiamento
Foto di Tezi Gabunia

Ho scoperto l'elisir di lunga vita! Ho scoperto i 20 alimenti che non fanno invecchiare! Ho conosciuto i risultati di uno studio di Pier Giuseppe Pellicci, direttore della ricerca all'Istituto Europeo di Oncologia (IEO), coprotagonista alla creazione del primo farmaco molecolare anti-tumorale e alla scoperta del primo gene dell'invecchiamento nei mammiferi, e la nutrizionista Lucilla Titta. Il tutto confluito nel libro di Eliana Liotta "La dieta smart food" dei tipi della Rizzoli 2016.


Nutrigenetica e nutrigenomica


Il tutto parte dal DNA e dalla sua totale influenza nella nostra esistenza, ma, soprattutto dalle relazioni "vitali" che intercorrono tra il nostro corredo genetico e il cibo che mangiamo. Con i nostri comportamenti alimentari quanto possiamo influire sul testo scritto dai nostri antenati nel "libro del destino"?
A questa domanda tentano di rispondere due nuove discipline mediche: la nutrigenetica e la nutrigenomica, entrambe impegnate nello studio della relazione tra alimenti e DNA.
La nutrigenetica si occupa dell'effetto che i geni hanno nel farci tollerare o metabolizzare alcuni elementi (ex. Se il gene responsabile della produzione dell'enzima necessario a scindere lo zucchero del latte, la lattasi, non funziona si ha un'intolleranza ai latticini). La nutrigenomica si occupa dell'influenza che ha sul DNA ciò che mangiamo, ovvero su come reagiscono i nostri geni alla stimolazione alimentare, riducendo o attivando il principale compito di produrre proteine.

La totalità del materiale genetico presente in ogni cellula è il nostro genoma e chi lo "dirige" è l'epigenoma: l'insieme dei processi chimici che consente alle istruzioni contenute nel DNA di essere lette nei tessuti giusti e al momento opportuno. Il che significa che, anche se abbiamo ereditato la predisposizione a una malattia, questo non è una condanna, ma l'epigenoma è in grado di silenziarla o attivarla, renderla manifesta. Il genoma è tutto quello che la nostra genealogia ci condanna a essere, l'epigenoma è tutto ciò che siamo e possiamo essere. Il cibo è parte integrante di questa scelta tra genoma e epigenoma: disattivare o sedare certe sequenze nefaste del DNA potrebbe fare la differenza nella nostra qualità della vita.

I 20 cibi che ingannano l'invecchiamento


Le molecole che influenzano la lunga vita


Alcune molecole dei cibi hanno un tale fascino chimico da insinuarsi nell'epigenoma per sedurre i tratti di DNA che regolano la durata della nostra vita. Possono inibire i geni dell'invecchiamento (gerontogeni) e attivare i geni della longevità (Longevity Assurance Gens). Secondo le scoperte più recenti, mangiando gli alimenti giusti riusciremmo a modulare il DNA e arrivare fino a 120-130 anni e forse più.
Alcune molecole di lunga vita, capaci di attivare geni della longevità o disattivare gerontogeni, Sono:



I motivi dell'invecchiamento


Ma perché invecchiamo? Perché esistono dei geni che ci fanno deteriorare al punto da ammalarci e morire? Secondo la teoria darwiniana, la natura seleziona e trasmette i geni che procurano un vantaggio per la riproduzione e non permette quelli nocivi. Il che significa che i gerontogeni assolvono a qualche funzione finalizzata alla procreazione. Secondo le ultime ricerche, infatti, i geni dell'invecchiamento controllano il metabolismo energetico. La maggior parte di questi è coinvolta nella regolazione dell'insulina e dunque si svegliano quando si mangia troppo per poi occuparsi di stipare le "conserve" e attivarle nel momento di richiesta energetica. Una delle funzioni primitive principali dei gerontogeni è proprio quello di elargire energia da investire nella riproduzione, nei momenti di magra o per difendersi dal freddo. Il progresso e il benessere ha eliminato quasi, soprattutto in Occidente, il bisogno di rinforzi energetici per scarsità di provviste e i gerontogeni hanno perso la loro faccia buona.

I 20 cibi che ingannano l'invecchiamento


I 20 cibi che contengono le molecole della longevità


Ecco che arrivano in soccorso le molecole della longevità presenti nei cibi: esse mimano il digiuno. Con una serie di processi biochimici ingannano il corpo e lo inducono a credere che ha mangiato poco, modificando così le vie genetiche che regolano la lunghezza della nostra vita.

arance rosse
asparagi
cachi
capperi
ciliegie
cioccolato fondente (almeno 70%)
cipolle
curcuma
fragole 
frutti di bosco
lattuga
melanzane
mele
patate viola
prugne nere
radicchio
tè verde e tè nero
uva

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