Un insegnante D.O.C. da Trivigno al Monferrato: Antonio Potenza fa vincere alla sua classe 85mila euro con i lieviti del vino

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Il prof. Antonio Potenza e gli allievi del Liceo Galileo Galilei di Nizza Monferrato vincitori del "Mad for Science 2017"

Sarà stato il motto del suo paese d’origine “Trivigno: tre case e tre vigne…” oppure la speranza che si porta dentro il toponimo stesso: secondo alcuni studiosi deriverebbe dal latino tres, ‘tre’, e vinea, ‘vigna’ o forse l’abitudine a condividere Aglianico del Vulture con gli amici… ma qualcosa, che sale dal profondo, ha fatto fermentare nel professor Antonio Potenza l’idea di proporre un progetto per la creazione di un laboratorio sui lieviti enologici del Monferrato al concorso “Mad for Science 2017 (Pazzi per la scienza) bandito da DIASORIN, società leader nelle biotecnologie . Così il nostro professore, che da pochi anni ha lasciato Trivigno e la Basilicata, assieme ai suoi allievi del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Nizza Monferrato, hanno vinto il primo premio ovvero 85.000 euro per l’allestimento di un laboratorio didattico scientifico innovativo dalla durata di cinque anni. Da allora, gli allievi del Galilei, sempre coordinati dal professore dalle origini trivignesi, hanno la possibilità di apprendere metodi e strumenti da veri ricercatori e di confrontarsi costantemente col mondo del lavoro: così la buona scuola è diventata realtà.



Il team del prof. Antonio Potenza vince i fondi per un laboratorio sperimentale sui lieviti del vino

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il laboratorio sperimentale sui lieviti del vino del Liceo Galilei di Nizza Monferrato

44 licei piemontesi in gara e solo due mesi per concepire un progetto che avesse il “carattere” per vincere. Una gran bella sfida per il trivignese Antonio Potenza e il suo gruppo, i ragazzi del liceo Galilei di Nizza Monferrato, che nel vino ci vivono. La loro visione è partita da un’esigenza: perché non creare qualcosa di nostro, legato al luogo in cui viviamo? Viviamo di vino e allora perché non candidare un progetto scientifico che permetta di capire e migliorare la nostra più grande risorsa? Così nasce il modello sperimentale di un laboratorio le cui esperienze didattiche spaziano dalla microbiologia di Pasteur e la validità delle tecniche classiche di isolamento e identificazione dei microorganismi, alle recenti tecniche di biologia molecolare, basate su PCR, enzimi di restrizione elettroforesi su gel e sequenziamento del DNA con l’ausilio di dry lab che permettono di affiancare l’informatica alla biologia. Obiettivo delle indagini laboratoriali: monitorare la biodiversità dei funghi capaci di trasformare i mosti del Monferrato in pregiati vini quali il Barbera del Monferrato, il Barbera d'Asti, il Grignolino del Monferrato Casalese, il Grignolino d'Asti, Rubino di Cantavenna… e la lista è lunga.  Un’altra meritevole caratteristica ha il progetto candidato dal Galilei: apre le porte sul lavoro e al mondo di fuori, sia grazie alla stretta collaborazione con il CREA-ENO, il Centro di ricerca in agricoltura ed enologia territoriale, che sarà la guida nella creazione di una banca dati sui vigneti, sia grazie al partenariato creato con le cantine locali. Quelle stesse cantine di tufo, chiamate quasi sacralmente "infernot" perché scavate sotto le cascine, e ora grande patrimonio di archeologia rurale. L’11 maggio 2017, presso il Palazzo delle Luci di Torino, la squadra del Galilei sale sul podio del contest “Mad for Science”. I ragazzi del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Nizza Monferrato e il loro “Prof”, Antonio Potenza, si sono aggiudicati il primo premio: 85.000 euro per realizzare il laboratorio e tenerlo attivo per almeno 5 anni… Un bel colpo per un sistema scolastico, quale quello italiano, che ha grosse difficoltà a reperire fondi per i laboratori e problemi non minori a dialogare col mondo del lavoro. Inoltre, questa vittoria ha portato il Liceo Galilei ai vertici delle scuole piemontesi per l’offerta formativa di carattere scientifico innovativo.

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Gli allievi del prof. Potenza nei vigneti delle cantine del Monferrato

Da quell’11 maggio del 2017, il team capeggiato dal professor Potenza si muove dal laboratorio alle cantine, con l’intenzione non solo di monitorare la “questione” lieviti ma anche di stimolare una certa sensibilità per l’educazione al patrimonio paesaggistico, artistico e culturale del territorio. Monitorare la biodiversità, grazie al campionamento dei lieviti su vigneti biologici, significa avere importanti dati sulla salute dell'ambiente, e dunque la ricerca del Galilei ha come fine ultimo quello di contribuire alla formazione della nuova coscienza ecologica. Il giorno di diffusione dei primi due anni di campionamento, infatti, non è stato casuale ma fortemente voluto il 27 settembre 2019 ovvero nel Fridays for future, in occasione del III Global climate strike. Per la didattica del liceo fare lezione in esterno, a diretto contatto con la natura, è il miglior modo per apprendere il delicato equilibrio tra tutti gli esseri viventi e per capire la necessità impellente di prendersi cura del pianeta: l’unica casa di cui disponiamo.
Complimenti professor Potenza, dall’Aglianico lucano al Barbera sempre con la stessa creativa intraprendenza e instancabile operosità!


I lieviti: elementi fondamentali della vinificazione


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fermentazione a opera dei lieviti

La magia di trasformare l’uva in vino è sempre stato un mistero per l’uomo tanto da venerare questo “nettare” come un attributo della divinità. Poi arrivò Antoine Lavoisier che, nel XVIII secolo, capì che era merito degli zuccheri se l’uva si mutava in vino. Solo nel 1854 Louis Pasteur dimostrò che la fermentazione era un evento strettamente connesso con la vita ed era dovuta alla presenza di piccoli organismi viventi, i lieviti.
I lieviti del vino sono piccolissimi organismi unicellulari, classificati come funghi, che non solo contribuiscono al livello alcolico ma incidono fortemente sulle qualità organolettiche, a partire dagli aromi fino al gusto. Durante il processo di fermentazione del mosto, infatti, contribuiscono alcune specie di lieviti naturalmente presenti nell’aria, nell’uva, nelle vigne e nelle cantine che si depositano sulle bucce dell’uva e trasferiscono le proprie caratteristiche al prodotto finale, regalando al vino quel particolare bouquet e profumi che ne fanno l’identità.

Commenti

  1. Voglio ringraziare Carmensita e tutti voi per aver mostrato affetto e stima nei miei confronti. Vi abbraccio
    Antonio.

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