La “Grotta della Neviera” di Monticchio: tre generazioni per un panino unico vicino la Badia di San Michele Arcangelo

La “Grotta della Neviera” di Monticchio: tre generazioni per un panino unico vicino la Badia di San Michele Arcangelo
Panino della Grotta della Neviera a Monticchio



Un panino per tramandare una memoria. Un luogo per trasferire un’emozione. Un ponte fatto di pane tra tre generazioni: nonno, padre e figlio. Tutto questo è il memorabile sapore del panino alla “Grotta Neviera” di Monticchio Laghi, gioiellino prezioso del Vulture-Melfese.


Il papà dice al suo bambino che lo porterà a mangiare il panino alla grotta di Monticchio, come faceva anche lui col suo papà, non appena tornava il sole e la bella stagione nel cielo di Basilicata. Il nonno, che il più giovane della famiglia non ha mai conosciuto, sarebbe stato “assaporato” attraverso quel pane e “visto” attraverso le parole del padre. È un ciclo senza fine e non si può spezzare. E così è stato, così è, così sarà. 

Sbocconcellando il panino della Neviera di Monticchio, il piccino può ascoltare i racconti del papà, vedere i suoi ricordi scorrere come un film e conoscere il proprio nonno attraverso il gesto più dolce e denso d’amore: il nutrimento. Un padre nutre il corpo, la memoria e il fluire del sangue… perché dentro quel panino c’è l’amore di tutte le generazioni.

La “Grotta della Neviera” di Monticchio: tre generazioni per un panino unico vicino la Badia di San Michele Arcangelo
Grotta Neviera a Monticchio 


La “Grotta della Neviera” di Monticchio: tre generazioni per un panino unico vicino la Badia di San Michele Arcangelo

La “Grotta della Neviera” di Monticchio: tre generazioni per un panino unico vicino la Badia di San Michele Arcangelo
Panino della Grotta della Neviera a Monticchio 


Come il padre lucano porta il figlio a gustare la tradizione che si tramanda alla grotta di Monticchio, così la stessa Neviera è il risultato di tre generazioni. Di padre in figlio, si ripete la medesima offerta al visitatore che deve ristorarsi, prima o dopo la prece a San Michele. Una enorme pagnotta (almeno 5 kg) di pane di semola fatto in casa, da cui si tagliano due corpose fette, dentro un roseo tappeto di prosciutto o capocollo o mortadella insieme al provolone e melanzane sott’olio e…ciak parte la moviola. 


La “Grotta della Neviera” di Monticchio: tre generazioni per un panino unico vicino la Badia di San Michele Arcangelo
Interno della Grotta della Neviera a Monticchio 




All’interno di una grotta, con provoloni appesi, un piccolo bancone e la stessa famiglia di sempre, si ripete il miracolo della “distribuzione dei pani” lì dove, anticamente, si conservava la neve per refrigerare gli alimenti. Quasi cento anni di bontà. Sempre la stessa. Fatta con l’unico ingrediente di sempre: l’amore.


La “Grotta della Neviera” di Monticchio: tre generazioni per un panino unico vicino la Badia di San Michele Arcangelo


E con amore arrivano i pellegrini alla Badia di San Michele Arcangelo fin dal X secolo d. C. Il monastero medievale, appena pochi metri dopo la Grotta della Neviera, è sorto su un santuario di origine rupestre e frequentato per scopi religiosi già dal IV-III secolo a. C., molto probabilmente dedicato a una divinità femminile. La cosa più suggestiva del complesso, infatti, è il suo cuore sacro: una grotta che trasuda acqua. Acqua, femminile e miracolosa - dicono. 



Grotta di San Michele Arcangelo 




La “Grotta della Neviera” di Monticchio: tre generazioni per un panino unico vicino la Badia di San Michele Arcangelo
Particolare all’interno della Grotta di Monticchio




La “Grotta della Neviera” di Monticchio: tre generazioni per un panino unico vicino la Badia di San Michele Arcangelo



Di particolare interesse è la distribuzione fisica dei nuclei architettonici che compongono la Badia: il santuario rupestre sul fianco della montagna vulcanica (il Vulture) e il monastero di Sant’Ippolito posto tra i due laghi, che ne officia il culto fin dal principio (X-XVI sec d. C.). Nonostante i dubbi, la tradizione vuole l’origine del culto ai monaci Basiliani arrivati qui intorno all’VIII-IX secolo d. C. Al X secolo risale la denominazione micaelica e  dopo il terremoto del 1456 arrivano i monaci di Sant’Ippolito, che realizzano la piattaforma sotto l’edicola e la chiesa in direzione dei laghi, la quale ingloba l’ambiente rupestre.



La “Grotta della Neviera” di Monticchio: tre generazioni per un panino unico vicino la Badia di San Michele Arcangelo
Lago Grande di Monticchio

La “Grotta della Neviera” di Monticchio: tre generazioni per un panino unico vicino la Badia di San Michele Arcangelo
Badia di San Michele vista dal lago


Dopo l’immersione mistica nel ventre roccioso della montagna, si ripassa dalla Niviera e si scende ai due laghi vulcanici che inanellano questi luoghi incantati e il loro panino…Un’altra sosta per piluccare qualche dolcezza locale e poi il padre e il figlio potranno continuare la loro traversata nelle acque della vita.


La “Grotta della Neviera” di Monticchio: tre generazioni per un panino unico vicino la Badia di San Michele Arcangelo
Passeggiata con pedalò sul lago di Monticchio




La “Grotta della Neviera” di Monticchio: tre generazioni per un panino unico vicino la Badia di San Michele Arcangelo
Passeggiata sul lago di Monticchio con pedalò


La “Grotta della Neviera” di Monticchio: tre generazioni per un panino unico vicino la Badia di San Michele Arcangelo
Vino Aglianico del Vulture DOC installazione 



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