La limetta e il suo liquore a Montalbano Jonico

La limetta sulla Costa Jonica di Basilicata

 

Sulla costa ionica della Basilicata, forse risalito dalla piana di Sibari, esiste un agrume piccolo e grazioso, da un profumo inebriante e delicato: è la limetta o lumetta in dialetto montalbanese. Poco noto al grande pubblico, questo agrume trova il suo habitat ideale nel cosentino calabrese e, per similitudini climatiche e territoriali, anche in uno dei più rigogliosi giardini dell’ortofrutta del Metapontino, Montalbano Jonico. Ho scoperto questa rara delizia primaverile grazie a uno dei tanti custodi delle colture e culture locali, Giuseppe Pontevolpe, che, da nonno a nipote, continua a tramandare l’amore e la cura per questo piccoli albero, quasi un alto cespuglio ramoso e spinoso, latore di uno degli agrumi più graziosi e, oserei dire, raffinati del Mediterraneo.


La limetta, un agrume profumato e versatile

La primavera sulla costa del Mare Ionio lucano non bussa, non dà preavviso, arriva e basta. Ovunque alberi ricchi di fiori e frutti, aristocratiche magnolie svettano col naso all’insù, limoni appesi ad ogni angolo di strada come piccole sfere di sole che salutano dal basso il nostro astro vitale. Albicocchi in fiore che saltano negli occhi e inondano l’animo di un certo non so che impressionista: un’impressione che si stampa nella mente e ti sussurra “la Natura si è risvegliata. Nuova vita. Nuovo Raccolto!”. E poi quel profumo intenso e divino di agrumi, che solo chi ha visitato il Giardino delle Esperidi, nella sua dodicesima fatica, potrebbe raccontare a chi immortale non è. Ne sa qualcosa l’antica Heraclea, l’attuale Policoro, così vicina a Montalbano Jonico, il piccolo paese dove si può ancora sbirciare in qualche giardino protetto da Ercole e dal suo panteon divino per cercare il “pomo” più raro e prezioso: la limetta. Il sacro custode di uno di questi giardini di Montalbano è Giuseppe Pontevolpe, sacerdote dell’antica coltura della “lumetta”, dei suoi usi gastronomici e non, onorato dall’onere di tramandare al mondo “la piccola perla” della sua terra.

Vista Terravecchia con Cupola della Chiesa Madre di Montalbano Jonico


La Citrus limetta o lima dulcis si pensa che sia arrivata nel Mediterraneo, in Calabria e poi a Montalbano Jonico, dall’India passando dall’Asia Minore e dall’Egitto. Il frutto è piccolo e tondo con una buccia abbastanza spessa e ricchissima di oli essenziali. La polpa è particolarmente dolce ed è, fra gli agrumi dolci quello meno noto e per soli intenditori. Da un punto di vista nutraceutico è molto ricco di vitamina C e potassio, si usa anche per problemi gastrici e contro la nausea. Ha un succo molto dissetante, anche grazie ai suoi sentori aciduli e sapidi.  Dai suoi spicchi, sbucciati e spellati, si ricava una marmellata morbida e finissima che trova l’impiego più congeniale sui dolci, nel gelato ma anche nei formaggi tipici.


interno della Limetta 



Albero della Limetta

Ma è la buccia il vero tesoro della limetta: il suo delicato e persistente profumo, la rende un serbatoio prezioso per l’azienda profumiera e, soprattutto, è l’elemento fondamentale per uno dei digestivi più originali che si possano gustare sullo Jonio. L’Agrumino di Montalbano Jonico, liquore ancora meno noto del “liquore di piretta” calabrese, tutto da scoprire per lasciarsi sorprendere. La ricetta dell’Agrumino di Montalbano è stata ricercata con devozione da Giuseppe Pontevolpe: fin da giovane andava per case ad ascoltare anziani raccontare storie e rubarne i segreti dalle mani operose e pregne di memorie. Una delle passioni di Giuseppe è proprio la preparazione di liquori a base di vegetazione, frutti e altre biodiversità del suo paese. Conosceva il leggendario Agrumino come assaggiatore fino a quando un gruppo di generose vecchiette montalbanesi non gli hanno rivelato la “ricetta” per preparare il “liquore di lumetta, quel piccolo frutto che dà valore ovunque lo si metta”.

Piazza dell'Orologio di Montalbano Jonico

Ricetta dell’Agrumino di Montalbano Jonico

Grazie alle ricerche e alla testimonianza di Giuseppe Pontevolpe, tutti possono riprodurre l’arcano Agrumino di Montalbano Jonico… a patto di trovare prima la limetta e il suo giardino incantato. Ecco la ricetta del più prezioso liquore dopo pasto di Montalbano, scritta di suo pugno da colui che mi ha fatto scoprire questo profumo e questa perla nascosta della mia Basilicata. Grazie Giuseppe.

Giuseppe Pontevolpe


Ingredienti:

1 l di acqua
500 ml di alcol  a 96°
400 g di Zucchero Semolato
5 limette 
2 limoni 
2 arance tarocco 
2 mandarini Avana
1 arancia amara (cetrangolo) 

Preparazione:

Sbucciare tutti gli agrumi, facendo attenzione a non prendere anche la parte bianca sottostante altrimenti rischierebbe di rendere amaro il risultato finale. 

Mettere in infusione le bucce con l’alcool in un recipiente ermetico e conservare in un luogo buio per una settimana. 

Passata la settimana, sciogliere sul fuoco, a fiamma bassa, lo zucchero e, appena sciolto, togliere dal fuoco. Lasciar raffreddare.  

Unire le bucce e l’alcool alla soluzione acqua e zucchero, mescolare filtrare e mettere in bottiglia (a chi piace può aggiungere anche 4 grani di chiodi di garofano nell’infusione bucce e alcool).  Consumare dopo  una settimana.

Si otterrà un liquore di circa 30° da conservare in freezer e servire appena cacciato, in quanto il liquido non si congela. 

Agrumino di Montalbano Jonico



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