Miscugli e popolazioni evolutive: la Basilicata c’è!

grani antichi, grani locali, filosofia dei semi, pane, farine, miscugli evolutivi, popolazioni evolutive
La popolazione evolutiva ICARDA di frumento tenero, fonte salvatorececcarelli.wordpress.com

 La Basilicata, piccola e inedita, è sempre presente in ogni nuova visione e strada verso il futuro. Anche nella semisconosciuta via dei “miscugli” e delle “popolazioni evolutive”, la terra lucana ha la sua rappresentanza e il suo pioniere (Tazio Recchia). Il nuovo mondo dei miscugli apre soluzioni per adattabilità e sostenibilità da ampliare e diffondere, non solo sotto un profilo agroalimentare ma anche come struttura di pensiero. Un pensiero tanto antico da essere rivoluzionario ancora oggi.

Non si può parlare di cultura gastronomica se non si parla anche e soprattutto di semi. Semi di grano in particolare. Le dorate spighe che ondeggiano sui campi sono, assieme all’olivo e alla vite, uno dei tre pilastri della Dieta Mediterranea. Sistema alimentare e sistema culturale delle prime civiltà che si sono sviluppate sulle rive dolci o salate che separano terre per renderle fertili, trasportare questa prosperità in altre terre e mescolarla alle culture locali. Questo lungo viaggio ci rende tutti cittadini di “una terra di mezzo” , fatta di contaminazioni, viaggi, andate, ritorni. In questo nomadismo di semi e di genti, tutto si mescola e, mescendosi, rafforza la genetica e migliora la cultivar. 

Dall’ insita esigenza umana di camminare e di far camminare culture e colture, incrociare genetiche provenienti da terre diverse, fortificarle e renderle più adattabili all’ambiente, nasce la ricerca sul miglioramento genetico dell’agronomo americano Coit Sunesun nel 1956. Da allora altri studi ed esperimenti sono stati fatti anche qui in Italia. Il maggior esperto nostrano è l’agronomo e genetista Salvatore Ceccarelli: il padre dei miscugli evolutivi italiani. La sua ricerca più importante si è svolta in Siria, presso l’International Center for Agricultural Research in the Dry Areas (ICARDA) di Aleppo. Assieme alla moglie Stefania Grando, ha lavorato per trent’anni in Siria, ma anche in Africa, Iran, Nepal. Il loro nucleo di sperimentazione è partito dall’orzo e poi si è orientato al grano. 

Cos’è un miscuglio evolutivo? E una popolazione evolutiva?

grani antichi, grani locali, filosofia dei semi, pane, farine, miscugli evolutivi, popolazioni evolutive
ingresso principale dell'ICARDA, fonte salvatorececcarelli.wordpress.com

Ma cos’è un miscuglio evolutivo? E’ una tecnica di miglioramento delle varietà di sementi. E’ una filosofia di vita che punta e valorizza la collaborazione tra varietà, generi e persone. 

Dal punto di vista tecno-agronomico, il miscuglio evolutivo è una combinazione di vecchie varietà e varietà moderne, di grani teneri e grani duri (ma si possono anche realizzare miscugli solo di grano  tenero o solo di duro) che, col tempo e a ogni nuova semina, raccolto dopo raccolto, le varietà si incrociano naturalmente, si adattano all’ambiente e si moltiplicano: il miscuglio diventa così una popolazione evolutiva

Da un punto di vista filosofico, il miscuglio presuppone una cooperazione egualitaria tra agronomo e agricoltore, perché l’uno non può fare a meno dell’altro. L’agronomo individua le sementi, ne classica le genetiche e le caratteristiche, mentre l’agricoltore è fondamentale per la semina ma anche per indicare e trasmettere le conoscenze apprese sul campo che derivano dalle esigenze dell’ambiente. Il vero custode del miscuglio, una volta composto, è proprio il contadino, al quale è affidato l’onere e l’onore di seminare il miscuglio fino a trasformarlo in popolazione evolutiva. Quest’ultima, nata da un processo dinamico, riesce ad adattarsi alle condizioni più estreme, confermandosi la più resistente, con buone rese, anche in zone dove il terreno è molto impoverito. Inoltre, grazie all’unione delle caratteristiche difensive ed espansive di ciascuna varietà, la popolazione evolutiva riesce a scacciare le piante infestanti, rendendo ancora più vantaggiosa la sua presenza. Il derivato di una popolazione evolutiva, ovvero farine o semole, grazie alla mescolanza tra vecchio e nuovo, riesce ad avere una più ricca complessità aromatica e una panificabilità migliore, dovuta a un glutine non fortissimo ma nemmeno debole. I miscugli evoluitivi, e la loro biodiversità, confermano ancora una volta che la mescolanza, in ogni settore della vita e della materia organica, genera sempre evoluzione.

grani antichi, grani locali, filosofia dei semi, pane, farine, miscugli evolutivi, popolazioni evolutive
Il programma di miglioramento genetico partecipativo in Iran, fonte salvatorececcarelli.wordpress.com

Il miscuglio della Basilicata

Anche la Basilicata ha il suo miscuglio evolutivo: è il Solibam duro Recchia, presente nel registro ministeriale delle sementi, ricavato  presso il “Il Querceto” di Marsico Vetere grazie all’opera di Tazio Recchia. Questo appassionato ed esperto conoscitore di semi, farine e pane, sostenitore e “allievo” del prof. Ceccarelli, dopo aver ricevuto un pugno di semi provenienti da Aleppo e dalle ricerche dell’ICARDA, parte dall’antico orzo siriano per poi arrivare a un miscuglio di grano duro e infine alla popolazione evolutiva lucana: il Solibam duro Recchia. « SOLIBAM si è basato su un concetto di innovazione con alla base i concetti di resilienza, sostenibilità e diversità; il progetto si è pertanto servito di ricerca partecipativa per studiare la robustezza e stabilità dei raccolti dove la diversità era al centro delle risorse genetiche (ad esempio in processi evolutivi) e delle pratiche (come la consociazione dei raccolti)» (www.solibam.eu). 

grani antichi, grani locali, filosofia dei semi, pane, farine, miscugli evolutivi, popolazioni evolutive
Tazio Recchia, il creatore del miscuglio evolutivo lucano



Commenti

Post più popolari