Un amaro aviglianese, elisir di china tutto lucano
Chiara Laguardia, riscopre l'antica ricetta del bisnonno Pietro Antonio |
Siamo all’Hotel Excelsior di Venezia nel 1897, dopo una raffinata e ricca cena, il Ministro di Grazia e Giustizia chiede un digestivo. Il cameriere si imbarazza perché non conosce di cosa si tratta. Interviene il direttore di sala e poi anche la proprietà. Il ministro è Emanuele Gianturco, grande giurista, intellettuale e politico di Avigliano. Il digestivo richiesto è la China China Laguardia.
China China Laguardia |
L'elisir China china Laguardia: da una ricetta di famiglia un amaro dall'identità lucana
Il segreto è stato “ritrovato” dalla quarta generazione di farmacisti dei Laguardia. La nipote Chiara, farmacista a sua volta, dopo il ritrovamento nella farmacia famigliare di questa parte fondamentale della sua storia, ha “rispolverato” la ricetta originale del bisnonno e ha fondato una start up di tonici ed elisir che portasse avanti il sogno e il cuore dello speziale poeta: «Una produzione industriale - farebbe perdere ai tonici le caratteristiche più genuine, garantite dall’accurata scelta della materia prima e dall’impeccabile tecnica di lavorazione della stessa».
La ricetta è segreta, ma quando si parla di China si fa riferimento alla famiglia botanica delle Rubiaceae, le cui proprietà sono concentrate all’interno della corteccia: ricca di tannini e oli essenziali, oltre a resine e a tutta una serie di sostanze, notevolmente amare, corroboranti e molto benefiche per l’organismo umano. A livello erboristico, infatti , veniva usata come antimalarico, come digestivo, vista la sua proprietà di impedire la formazione dei gas, e per i gargarismi contro il mal di gola. La china è di tre tipi: la rossa, la gialla e la grigia. Solitamente, quest’ultima è quella utilizzata per i liquori e si affermò in questa sua celeberrima trasformazione intorno al Settecento, quando tutti parlavano dell’ elisir di china o meglio di “vini chinati” ovvero vini che venivano usati durante la macerazione della corteccia di china, così da facilitare l’estrazione dei principi attivi. L’elisir si ottiene mediante una miscela di estratti alcolici della corteccia di china che vengono lavorati all’interno di uno sciroppo e sviluppano una serie di sostanze che danno aromi anche dovuti ad altre erbe autoctone e “segrete” che caratterizzano un’etichetta dall’altra. La bevanda a base di china ha un sapore alquanto intenso, balsamico e molto aromatico. Proprio per questo per molti è il digestivo perfetto, soprattutto se racconta anche il territorio nella sua speciale biodiversità e identità. Proprio come fu ed è tornato a essere la China China Laguardia.
Piazza dedicata ai farmacisti e limoncello Laguardia |
E di territorio ce ne deve essere tanto nella China china Laguardia, perché il suo creatore Pietro Antonio non solo fu farmacista, poeta ma anche sindaco di Avigliano. Un sindaco di una tale lungimiranza da lottare per una delle piaghe più sanguinolenti della Basilicata: il problema dell’assenza di infrastrutture. Proprio al sindaco Languardia si deve, infatti, la realizzazione della tratta ferroviaria Avigliano Città- Avigliano Scalo, tutt’ora in funzione. Politico a 360 gradi il creatore della china aviglianese, di azione e penna: le composizioni in vernacolo dello speziale poeta sono tutt’ora considerate tra le più popolari del Novecento lucano. Un verseggiare semplice e naturale che canta la sua terra e il suo popolo e… tra un verso e l’altro, anche un sorso e l'altro per dare un sapore intenso e balsamico alla poesia della vita.
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