Come e perché nasce "Food e magia, storie di cibo e incanti in Basilicata" raccontato a "Più libri, più liberi"
Carmensita Bellettieri racconta l'origine e le motivazioni di "Food e Magia" nella presentazione a "Più libri, più liberi"
"La pubblicazione, con una curata impostazione grafica ed elegante veste editoriale, arricchita dalle immagini di Raffaele Cutolo, è impreziosita dalla prefazione di Patrizia Del Puente, professoressa di Glottologia e Linguistica presso gli studi dell’Università degli studi della Basilicata, da un testo critico di Alessandra Calligari, filosofa e formatrice e dalla postfazione dell’antropologa del cibo e chef Anna Maria Pellegrino.
La Bellettieri si è affidata a 4 personaggi lucani da lei definiti “incantatori”: il Cucibocca di Montescaglioso, il Maggio di Accettura, la Grande Madre e la Mascìara, per narrare di miti e riti sul cibo tradizionale della Basilicata. Indovinata la scelta di utilizzare diversi generi (dal saggio alla filastrocca, dal reportage giornalistico alla fiaba) e differenti registri linguistici (dal lirico al dialetto). Una scelta che intriga il lettore, messo nella condizione di affrontare sempre nuove sfide, ben più grandi di quelle della narrativa monogenere"... continua su "Consiglio Informa, agenzia di stampa del Consiglio regionale di Basilicata"
Come nasce "Food e Magia" e perché?
Carmensita Bellettieri, autrice di "Food e Magia" |
"Food e Magia" nasce da una mia vicenda personale e biografica mentre procedevo lungo il mio cammino professionale. E' il frutto di una lunga ricerca sul campo della tradizione gastronomica e dei prodotti tipici locali durata 10 anni e coltivata grazie all’attività giornalistica e di foodblogger.
Nicoletta Altomonte e Carmensita Bellettieri |
Nel 2013 mi sono sposata e ho cominciato a desiderare ardentemente un figlio, che non arrivava e non se ne capiva la causa. Poi, mentre “camminavo” e scrivevo di cibo lucano e della sua trasformazione in piatti tradizionali, ho capito che grazie al cibo e alla sua connessione con la natura naturans mi stavo trasformando. La mia mente virilizzata da un sistema lavorativo competitivo e aggressivo stava ritornando alla “morbidezza” e alla malleabilità del femminile. Mi sono riappropriata lentamente degli strumenti naturali o di una cosiddetta “magia naturale” nascosta nel cibo come fonte alchemica di “generatività”. Imparando ad ascoltare il bollore del sugo col suo inciampo per la fortuna (‘ntruoppc di Capodanno) o ad annusare il lievito madre per capirne il grado di acidità, ho imparato ad ascoltare me stessa e a trasformare il duro in morbido, il crudo in cotto: ho imparato a nutrire. Sono diventata madre. Questa esperienza e conoscenza volevo “passarla” ad altre e ad altri, perché non solo le donne devono nutrire ma anche gli uomini (infatti i primi due narratori del libro sono di sesso maschile). Non potevo certo dichiararla così come l’ho vissuta, così l’ho “cucinata” per renderla saporita a tutti e si è “trasformata” così come si trasforma il cibo quando diventa parola onnicomprensiva e universale: quando diventa un’invocazione magica.
Si diventa mascìara in Basilicata oggi come lo si diventava ieri: conoscendo e accordandosi ai tempi della natura e delle stagioni e seguendo il cammino del sole. Non è un caso che il libro si apre proprio coi primi passi del “sole nuovo” quello che comincia il suo ciclo di 365 giorni proprio dal 5 gennaio, la Notte dei Cucibocca e i 9 bocconi di Montescaglioso, per poi proseguire con il Currus Navalis (come ha interpretato etimologia e passaggio al Solstizio d’Inverno René Guenon) dei Carnevali Antropologici di Teana, Aliano, Tricarico, con il loro Re in tavola e nei cortei: la lucanica, il salame ovvero il Testamento del Porco. La seconda tappa del cammino del nostro astro guida è l’Equinozio di primavera, la cui promessa di vita nuova e prosperità la si “incanta” mangiando il Cugliaccio di S. Costantino Albanese o la Scarcedda di Potenza. Si deve raggiungere il Solstizio d’estate, il punto più alto del nostro sole, intorno a cui tutta la vita ruota e da cui trae energia e sostentamento, con i biscotti per il Battesimo delle Bambole di Barile fino alla sua Passio, morte teatralizzata nel “gioco della falce” di S. Giorgio Lucano che si chiude con il grande pasto condiviso della “gruttata” e il sacri-ficio del capretto arrosto. Dopo l’apice, bisogna scendere per poi ricominciare il ciclo proprio come fa il sole nella sua fase calante dell’anno. Il punto di arrivo è il Solstizio d’Inverno, la fase più buia del calendario agricolo e dell’anno solare. Questa è l’oscurità che “semina” la luce futura e va propiziata con grani di melagrana a S. Lucia a Senise e pane di farina bianca e mandorle a Potenza (piccilatiedd).
Giovanni Viggiano (editore), Marcello Pittella (Presidente del Consiglio Regione Basilicata), Carmensita Bellettieri (autrice) |
La Mascìara di Food e Magia è colei o colui che impara i segreti della luce, come nasce e come si rigenera, e la invoca con parole fatte di grano, latte, vino e uova in una “ricetta” (recipere - recepta, formula ricevuta-prescrizione medica) che è formula magica e cura insieme: il piatto tradizionale dei giorni di festa ovvero dei momenti astronomici fondamentali dell’anno solare. Coloro che leggeranno questo libro, se lo sfoglieranno “con le mani” e col cuore, riceveranno la ricetta universale e magica dell’alchimia naturale che genera un “lievito madre” tutto speciale e che si può racchiudere nella definizione della parola CUCINA della psicoterapeuta Barbara Volpi:
C alore = necessario per la “trasformazione” degli ingredienti
U nione = dare dignità a ogni singolo ingrediente in una miscela equilibrata e armoniosa
C ondivisione = la ricchezza dell’altro che gusta ed è compagno (cum-panis)
I ntimità = la memoria che si riattiva dentro noi quando si mangia il piatto della nonna o della mamma
N ostalgia = perché quando si cucina il piatto tradizionale si cucinano ricordi ed emozioni di chi siamo e da dove veniamo
A more = il dono della vita e la dedizione nel nutrirla e farla prosperare
Presentazione di "Food e magia, storie di cibo e incanti in Basilicata" alla fiera della piccola e media editoria di Roma, "Più libri, più liberi" Nuvola, Eur, Roma, 4 aprile 2024 |
In "Food e Magia" la voce narrante appartiene a 4 personaggi “magici” della Basilicata: chi sono e perché sono stati scelti?
I narratori hanno la funzione di semplificare e alleggerire dei concetti altrimenti un po’ difficili da digerire, in quanto il testo ha uno scopo divulgativo e vuole arrivare, se non a tutti, a quasi tutti. I narratori hanno dato modo di rendere “narrabile” e creare delle macrostorie in cui riversare i 10 anni di ricerca sul campo, con interviste a testimoni e protagonisti ancora viventi, ma anche ricerche bibliografiche di tipo storico-culturali ed etnografiche.
I narratori sono:
• il Cucibocca di Montescaglioso perché rappresenta Horus egizio ovvero l’Arpocrate greco: il sole bambino e la divinità del silenzio
• il Maggio di Accettura perché divinità arborea rappresentante l’energia vitale della Primavera
• la Grande Madre, divinità primordiale e simbolo materno della creatività, della nascita, della fertilità, della sessualità, del nutrimento e della crescita, molto presente in Basilicata anche se sotto varie forme, miti e riti
• la Mascìara, “colei che sa”, la strega della Lucania e di Sud e Magia di De Martino, la mia Parca che taglia e cuce il filo della vita
Presentazione di "Food e magia, storie di cibo e incanti in Basilicata" alla fiera della piccola e media editoria di Roma, "Più libri, più liberi" Nuvola, Eur, Roma, 4 aprile 2024 |
Come classificare il libro "Food e Magia" letterariamente?
"Food e Magia, storie di cibo e incanti in Basilicata" si può un’ibridazione di generi tra fiction e non fiction, dove il saggio e la narrazione cercano di danzare insieme per rendere più appetibile il primo e più sostanziosa la seconda. Altrettanto si può dire dello sforzo messo in atto per cambiare registri linguistici e stili letterari, che vanno dalla descrizione tipo ricettario alla narrazione fiabesca, dal linguaggio un po’ più scientifico alle filastrocche, dal resoconto giornalistico al lirismo.
Presentazione di "Food e magia, storie di cibo e incanti in Basilicata" alla fiera della piccola e media editoria di Roma, "Più libri, più liberi" Nuvola, Eur, Roma, 4 aprile 2024 |
Presentazione di "Food e magia, storie di cibo e incanti in Basilicata" alla fiera della piccola e media editoria di Roma, "Più libri, più liberi" Nuvola, Eur, Roma, 4 aprile 2024,
TGR Basilicata del 5 dicembre 2024
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