Marroncino di Melfi e la Varola: una castagna tutta lucana
Marroncino di Melfi |
Il ricco e colorato autunno porta un altro grande dono: la castagna. In Basilicata la castagna più desiderata, ma ancora poco nota al resto d'Italia, è il Marroncino di Melfi, prodotto tipico in lizza già da un po' per il riconoscimento IGP. Un frutto dal quale si ricavano tantissimi gustosi piatti, ricco di nutrienti e protagonista di una delle più importanti sagre regionali che si tiene ogni anno nel penultimo fine settimana di ottobre, la Varola di Melfi.
Il Marroncino di Melfi e la sagra della Varola
L'area del Vulture-Melfese risulta essere particolarmente vocata per la castanicoltura, solo tra Melfi, Rionero, Rapone, Barile e Atella ci sono tra gli 800 e i 100 ettari (di cui ben più di 500 nel solo territorio di Melfi) che producono castagne, naturalmente varietà Marroncino di Melfi. La produttività dell'area si stima dai 20 ai 50 quintali a ettaro, un ricco mercato se si pensa che la produzione nazionale di castagne ha avuto una forte retrocessione da quando è subentrata la concorrenza cinese: nell'arco di un trentennio, secondo le stime della Cia, le aziende italiane si sono ridotte di quasi l'80%.
Marroncino di Melfi |
Le caratteristiche del Marroncino di Melfi rendono questa castagna ancora più preziosa in un momento di crisi della castanicoltura: è una castagna molto adatta a essere consumata fresca, quindi ricercatissima per produrre marrons-glacés; è di grossa pezzatura a forma tondeggiante; ha un colore marrone lucido con striature evidenti e si raccoglie in settembre e ottobre. La tradizione vuole che la raccolta sia opera soprattutto delle donne, che in un sol giorno riescono a mettere insieme dai due ai tre quintali. Alcune fonti sostengono che fu Federico II a introdurre il castagno nel Regno delle due Sicilie e che, probabilmente, anche la varietà del Marroncino possa risalire al grande imperatore che a Melfi istituì una “scuola di logica” al fine di preparare i dignitari al grande evento delle “Constitutiones Melphitanae”, emanate nel 1231.
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affresco con Federico II nella cripta di S. Margherita in Melfi |
Nell'attesa che giunga a termine il lungo e complicato iter per il riconoscimento IGP del Marroncino di Melfi, è dal 1960 che la Sagra della Varola di Melfi, la cui protagonista assoluta è la varietà di castagna tipica lucana, attira visitatori da tutto il Meridione d'Italia, soprattutto Campania e Puglia, essendo diventato se non il più conosciuto sicuramente tra i più importanti e seguiti appuntamenti lucani. Il centro storico di Melfi, nel penultimo weekend di ottobre di ogni anno, si riempie di stand dalla forma di tipici rifugi montani, realizzati con rami di castagno in cui poter gustare le mille variazioni della castagna: dalla pasta con farina di castagne alla carne condita con crema di marroni, dalla pizza al marroncino alla birra di castagne, dal castagnaccio ai dolci, fino al gelato di marroni. Ma la cosa più bella e affascinante, quella che crea la vera atmosfera di stagione, sono le scintille e il profumo che salgono dalle mille "varole", ovvero degli enormi recipienti con dei fori all'estremità superiore in cui il Marroncino di Melfi si tramuta in caldarrosta. Non c'è solo la degustazione della castagna, ma anche di formaggi, miele, olio e dell'immancabile Aglianico del Vulture.
La Sagra della Varola e le sue prelibatezze sono accompagnate da musicisti, artisti di strada, convegni, e quanto di più identificativo del prospero e originale Parco del Vulture.
Calzoncelli con Marroncino di Melfi
I Calzoncelli con ripieno di Marroncino e bagno di Aglianico del Vulture sono tipici dolci che esaltano le caratteristiche della castagna lucana. Si preparano per la Sagra della Varola ma anche nel periodo natalizio.
Calzoncelli con ripieno di Marroncino e bagno di Aglianico del Vulture |
Ingredienti per 4 persone:
IMPASTO:
1 kg di farina di grano duro
1 bicchiere di zucchero
1 bicchiere di vino bianco
1 bicchiere d'olio d'oliva
5 uova
RIPIENO
1 kg di castagne Marroncino IGP
800 g di zucchero
¼ di litro di mosto cotto d'Aglianico del Vulture
1 bustina di vanillina
100 g di cacao amaro
100 g di cioccolato fondente
2 pugni di mandorle tostate
200 g di ceci lessi
1 pizzico di cannella
1 chiodo di garofano
1 bicchiere di mosto cotto d'Aglianico del Vulture
olio per friggere
Le proprietà delle castagne
La castagna da sempre è fonte pregiata di nutrienti e benefici. Anticamente era considerata il "pane dei poveri" proprio per la capacità di sostituire, grazie anche alla farina che se ne ricava, il valore nutrizionale del pane integrale. E' ricca di sali minerali (fosforo e potassio) e vitamine (soprattutto B2) fondamentali per la cura dei tessuti, ma anche di calcio per la formazione delle ossa e di acido folico per la prevenzione di malformazioni del feto in gravidanza. Un'alimentazione ricca di castagne aiuta anche gli anemici, grazie alla presenza di ferro, e gli stitici in quanto contiene cellulosa, inoltre, poiché è un tonico del sistema venoso, è particolarmente indicata se si ha predisposizione a varici o emorroidi. La presenza di zuccheri la rende un ottimo surrogato alimentare per i bambini intolleranti al lattosio o al latte di vacca, di conseguenza non è un alimento adatto ai diabetici. Non solo la polpa farinosa è una delizia per il palato, è anche benefica per la pelle, infatti può trasformarsi in un'ottima crema fluida per detergere il viso e farne una maschera emolliente. Anche le foglie e la corteccia del castagno si possono utilizzare per combattere la tosse e aprire le vie respiratorie, inoltre se ne ricava un infuso che diventa un ottimo astringente per la pelle.
Marroncino di Melfi |
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