A tavola con la Potenza degli anziani
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| Carmensita Bellettieri racconta la gastronomia potentina agli anziani dell'ADA di Potenza |
La “Potenza degli anziani” è sempre un po’ in ombra, silenziosa ed umile così come la vita insegna al vecchio saggio. Sotto silenzio e dimessa sembra essere anche la gastronomia della città di Potenza, capoluogo della Basilicata, un po’ sotto traccia rispetto allo show cooking a cui siamo sottoposti quotidianamente. Eppure, proprio come il progetto formativo ADA di Potenza (Associazione per i diritti degli anziani), fortemente voluto e realizzato dalla sua presidente Annamaria Capece, sia gli anziani che la gastronomia potentina riservano succulenti sorprese…
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| Carmensita Bellettieri e la presidente ADA Potenza, Annamaria Capece |
A tavola con “la Potenza degli anziani”
"Semplici i costumi, rozza la casa, frugale il cibo, ecco la sintesi della vita normale... I cibi erano sempre gli stessi per tutto l'anno, e soltanto nelle feste solenni si vedeva qualche cosa di vario e di goloso. In ogni casa però vi era una certa provvista del bisognevole per la famiglia, secondo lo stato di questa ed il numero delle persone”. Dall’asserzione di Raffaele Riviello nel suo “Costumanze, vita e pregiudizi del popolo potentino” (1893) siamo partiti per un gustoso viaggio verso i piatti tradizionali più importanti della storia di Potenza. Un racconto che è un viaggio attraverso le Quattro Stagioni, ovvero quel calendario agricolo che i contadini seguivano e “mangiavano” col sacro rispetto che si deve alla natura e al suo ciclo.
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| giornata formativa progetto ADA dedicata alla gastronomia di Potenza |
Siamo partiti dai piatti più simbolici e rappresentativi dell’inverno, quando da sempre si festeggia il lungo arco del Solstizio. Ad aprire le danze la prospera e beneaugurante “cuccia” di Santa Lucia.
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| "A tavola con la Potenza degli anziani", un assaggio della storia gastronomica di Potenza |
“Il pane ogni famiglia se lo faceva a casa, e solo i poveri ed i pezzenti non godevano di tale beneficio. Perciò nel tempo della raccolta si riempivano li ranari (granari), li codd' (colli), li cascion' (cassoni) con frumento, granturco, patate e legumi....". Sempre inseguendo Riviello, abbiamo fatto una lunga sosta sull’importanza rituale ed alimentare del “piccilatiedd’ ”: il pane del Natale di Potenza.
Siamo “inciampati” nel ragù potentino della notte di Capodanno, il sugo con lo ‘ntruoppc, per poi concludere la tavola invernale con la “rafanata” di carnevale.
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| la Potenza degli anziani (ADA Potenza) |
Passato il freddo, finalmente la primavera. Ed ecco i piatti che inneggiano alla “resurrezione” dei frutti e dei palati: i “tagliolini di San Giuseppe” e la Scarcedd’ di Pasqua.
L’estate è tempo di peperoni cruschi e di “acqua sala”, quel semplice e meraviglioso piatto fatto solo di “acqua bollita con sale, olio e pitrisino, aglio e cirasedda, per infondervi il pane a guazzo”. Infine, chiude il ricco autunno con la “minestra maritata” e il re dei funghi lucani, il cardoncello.
In questa avventura ho avuto dei compagni di viaggio davvero speciali: gli amici dell’ADA di Potenza. Un patrimonio di affetti, sentimenti e “saperi” ben amalgamati coi “sapori”. E se io ho condiviso il perché dei loro piatti tradizionali, loro hanno condiviso con me una fantastica ricetta “cacio e uovo”. Tutto questo è Potenza: “La Potenza degli anziani”!
Salve signora o signore
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